Le sonde spaziali: alla scoperta dei confini del sistema solare
Le sonde spaziali sono straordinari veicoli di esplorazione che ci hanno aperto le porte di un universo sconosciuto. Grazie a queste meraviglie dell'ingegneria, l'umanità ha potuto raggiungere i confini del sistema solare, svelando segreti e misteri che ci circondano. In questo articolo, esploreremo le incredibili imprese delle sonde Pioneer e Voyager, e scopriremo dove si trovano ora.
Le sonde Pioneer
La sonda Pioneer 10, invece, si trova a una distanza incredibile di circa 19 miliardi di chilometri dalla Terra, ad una velocità di fuga di 12,04 km/s relativa al Sole. Ogni anno si allontana di 2,54 UA e sarà superata nel 2023 dalla Voyager 2. È stupefacente pensare a quanto lontano sia giunta questa sonda, che continua a fornirci informazioni preziose sul nostro sistema solare.
Le sonde Voyager
Le sonde Voyager sono considerate tra le più grandi imprese dell'esplorazione spaziale. Al 5 settembre 2021, la sonda Voyager si trova a una distanza strabiliante di oltre 23 miliardi di chilometri dal Sole, rendendola l'oggetto artificiale più lontano dalla Terra. Nonostante siano passati 44 anni dal suo lancio, la sonda Voyager continua a comunicare dati preziosi, aprendoci le porte a nuovi orizzonti del cosmo.
La struttura di una sonda spaziale
Una tipica sonda spaziale è composta da un blocco di metallo alto alcuni metri, completamente equipaggiato con antenne, telecamere, bracci mobili e altro ancora. Una delle estremità è dominata da un'antenna parabolica utilizzata per comunicazioni satellitari, mentre l'altra estremità è dotata di una serie di bracci mobili che consentono al blocco di muoversi e interagire con l'ambiente circostante.
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Questo blocco di metallo è stato progettato per svolgere diverse funzioni. Le antenne permettono di ricevere e inviare segnali a satelliti situati nello spazio, consentendo così la comunicazione a lunga distanza. Grazie a queste antenne, è possibile ricevere informazioni da tutto il mondo e trasmettere dati a destinazioni remote. Questo rende il blocco di metallo un importante strumento per la comunicazione globale.
Le telecamere sono utilizzate per monitorare l'ambiente circostante. Posizionate strategicamente sul blocco di metallo, queste telecamere registrano tutto ciò che accade intorno ad esso. Questo può essere utile per scopi di sicurezza, sorveglianza o anche per scopi scientifici, come lo studio del comportamento degli animali o la registrazione di eventi naturali.
Ma ciò che rende veramente unico questo blocco di metallo è la presenza di bracci mobili. Questi bracci consentono al blocco di metallo di muoversi autonomamente e di interagire con il suo ambiente. Possono essere utilizzati per raccogliere campioni di suolo o di aria, per eseguire piccole riparazioni o per svolgere altre attività che richiedono una manipolazione fisica dell'ambiente.
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Questo blocco di metallo può essere controllato sia da remoto che tramite un sistema di intelligenza artificiale. In questo modo, può essere programmato per eseguire una serie di azioni in base alle istruzioni ricevute. Ad esempio, può essere programmato per seguire un percorso specifico, raccogliere campioni in determinati punti o eseguire operazioni di manutenzione su infrastrutture.
Hubble Space Telescope: Lanciato nel 1990, Hubble ha rivoluzionato l’astronomia con le sue immagini incredibilmente dettagliate dell’universo.
Chandra X-ray Observatory: Questo telescopio osserva raggi X da sorgenti ad alta energia nell’universo, come resti di supernova e buchi neri.
Spitzer Space Telescope: Lanciato nel 2003, Spitzer osserva l’universo nella luce infrarossa, che può rivelare oggetti nascosti nelle regioni polverose dello spazio.
Kepler Space Telescope: Kepler è stato progettato per cercare esopianeti, o pianeti al di fuori del nostro sistema solare.
James Webb Space Telescope: Previsto per il lancio nel 2021, il James Webb sarà il telescopio spaziale più potente mai costruito, con l’obiettivo di osservare le prime galassie formatesi nell’universo.
Fermi Gamma-ray Space Telescope: Fermi osserva l’universo nei raggi gamma, la forma di luce più energetica.
Planck Space Observatory: Planck è stato progettato per studiare la radiazione cosmica di fondo, la luce più antica dell’universo.
Herschel Space Observatory: Herschel ha osservato l’universo nella luce infrarossa e sub-millimetrica, rivelando dettagli nascosti delle regioni di formazione stellare.
Gaia Space Observatory: Gaia sta mappando le posizioni e le velocità di un miliardo di stelle nella nostra Galassia, la Via Lattea.
Swift Gamma-Ray Burst Mission: Swift è progettato per rilevare e studiare le esplosioni di raggi gamma, alcuni dei fenomeni più potenti dell’universo.
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Swift Gamma-Ray Burst Mission: Swift è progettato per rilevare e studiare le esplosioni di raggi gamma, alcuni dei fenomeni più potenti dell’universo.
TESS: Questo telescopio spaziale della NASA, per l'esplorazione, un invito a scrutare oltre i confini conosciuti.
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