Le sonde Pioneer: un'affascinante avventura nello spazio
Benvenuti a tutti cari lettori! Oggi vi porteremo in un viaggio spaziale affascinante e pieno di meraviglie, alla scoperta delle celebri sonde Pioneer. Queste incredibili macchine, lanciate decenni fa, continuano ancora oggi ad esplorare lo spazio, offrendoci informazioni preziose sul nostro universo. Scopriamo insieme dove si trovano nel 2023 e come sono ancora in funzione.
Le sonde Pioneer - pionieri dell'esplorazione spaziale
Le sonde Pioneer sono state lanciate dalla NASA negli anni '70 per studiare il sistema solare esterno. La loro missione originale era quella di esplorare Giove e Saturno, ma queste coraggiose macchine hanno superato ogni aspettativa, raggiungendo distanze incredibili nello spazio profondo. Le sonde Pioneer 10 e 11 hanno inviato immagini e dati dettagliati di Giove, Saturno e i loro satelliti, fornendo informazioni fondamentali per la nostra comprensione del sistema solare.
la sonda Pioneer 11?
Di NASA Kennedy Space Center (NASA-KSC) - KSC-73P-0116, 101-KSC-73P-116, P-21441, ARCHIVE-04635, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=303111La sonda Pioneer 11 è stata lanciata poco dopo la sua gemella, la Pioneer 10. La sua missione originale era quella di esplorare Saturno, ma ha superato tutte le aspettative, raggiungendo una distanza di circa 95 AU dal Sole nel 2023. Anche se non trasmette più dati scientifici, la sonda Pioneer 11 continua a viaggiare nello spazio profondo, portando con sé un messaggio per eventuali civiltà aliene che potrebbero incontrare il suo percorso.
La sonda Pioneer 11 è stata lanciata nel 1973 con l'obiettivo di esplorare i pianeti esterni del nostro sistema solare. Durante il suo viaggio, la sonda ha inviato numerose informazioni e immagini scientifiche preziose sulla struttura e la composizione dei pianeti che ha visitato, come Giove e Saturno.
Tuttavia, dopo aver raggiunto Saturno nel 1979, la sonda ha iniziato ad allontanarsi dal Sistema Solare. Nonostante non sia più in grado di trasmettere dati scientifici, la Pioneer 11 continua il suo percorso nello spazio profondo, portando con sé un messaggio per eventuali civiltà aliene che potrebbero attraversare il suo cammino.
Il messaggio, noto come "Placca di Pioneer", è stato progettato per comunicare informazioni sul nostro pianeta e sulla civiltà umana. È stato realizzato in alluminio anodizzato e contiene diverse immagini e simboli che rappresentano l'umanità e la Terra.
La piastra (Placca del Pioneer/Voyager,) presente sui Pioneer 10 e 11
Tra le immagini presenti sulla placca ci sono un uomo e una donna, che rappresentano la diversità della specie umana, una mappa del nostro sistema solare che mostra la posizione della Terra, un diagramma che illustra la transizione tra gli stati di energia dell'idrogeno, un grafico che rappresenta la popolazione terrestre e una serie di linee che mostrano la posizione della Terra rispetto a 14 pulsar conosciute.
Il messaggio è stato concepito come un modo per condividere informazioni sulla nostra specie e sul nostro pianeta con eventuali civiltà aliene che potrebbero incontrare la sonda Pioneer 11 nel loro viaggio attraverso lo spazio. Tuttavia, è importante sottolineare che la probabilità che un'eventuale civiltà aliena incontri effettivamente la sonda e sia in grado di decifrare il messaggio è estremamente bassa.
Nonostante ciò, la Pioneer 11 rappresenta comunque un importante simbolo dell'esplorazione umana dello spazio e dell'ambizione di scoprire nuovi mondi. Il suo viaggio nel profondo spazio ci ricorda l'importanza di spingersi oltre i nostri confini e di cercare di comprendere l'universo che ci circonda.
la sonda Pioneer 11 ha superato tutte le aspettative e continua a viaggiare nello spazio
Il Pioneer 10, con il suo corpo principale a forma di prisma, era una meraviglia di ingegneria spaziale. Con una struttura alta 36 centimetri e una base esagonale con un lato di 76 centimetri, questo veicolo spaziale conteneva il propellente necessario per controllare la sua orientazione e ben 8 degli 11 strumenti scientifici che portava a bordo.
La protezione del suo prezioso equipaggiamento scientifico era fondamentale, e così i pannelli a sandwich con honeycomb in alluminio venivano utilizzati per proteggerlo dai pericoli dei meteoriti.
Inoltre, coperture di BoPET e kapton fornivano un controllo termico passivo, garantendo che la temperatura interna rimanesse stabile e controllata. Era importante mantenere una temperatura adeguata all'interno del veicolo, poiché i componenti elettrici generavano calore in modo significativo, dissipando una potenza compresa tra 70 e 120 W. Per gestire questa situazione, erano presenti schermi mobili regolabili, chiamati louvers, che potevano essere adattati alle esigenze termiche del Pioneer 10.
Dov'è la sonda Pioneer 10 nel 2023?
La sonda Pioneer 10 è stata la prima ad attraversare l'asteroide di Giove e ad avventurarsi nello spazio profondo. Nonostante sia stata ufficialmente disattivata nel 1997, la sua traiettoria la porta ancora più lontano nel sistema solare. Attualmente, nel 2023, si stima che la sonda Pioneer 10 si trovi a una distanza di circa 120 AU (Unità Astronomiche) dal Sole, quasi 11 miliardi di miglia di distanza dalla Terra. Anche se non trasmette più dati, la sua traiettoria continua ad allontanarsi nel cosmo, portando con sé un messaggio dell'umanità , sotto forma di una targa commemorativa.
Di NASA; Vectors by Mysid. - Based on http://www.nasa.gov/centers/ames/news/releases/2001/01images/Pioneer10/pioneer10.html, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=3422929
La massa totale del Pioneer 10 al momento del lancio era di 260 kg, di cui 36 kg erano costituiti da idrazina liquida monopropellente, che veniva conservata in un serbatoio sferico con un diametro di 42 cm. Questo propellente era essenziale per il controllo dell'orientamento del veicolo.
L'orientamento del Pioneer 10 era regolato da 6 propulsori da 4,5 N, montati in 3 coppie. Una coppia di propulsori era responsabile di mantenere la sonda in rotazione attorno al proprio asse, girando a una velocità costante di 4,8 giri al minuto.
Un'altra coppia di propulsori dirigeva il propulsore principale, mentre l'ultima coppia regolava l'assetto del veicolo. Era proprio a questa coppia di propulsori che veniva affidato il controllo della sonda durante le manovre di scansione conica per tracciare l'orbita terrestre.
Per ottenere le informazioni di navigazione necessarie, il Pioneer 10 era dotato di un sensore stellare in grado di rilevare Canopo, una stella di riferimento, e di due sensori solari per monitorare la posizione del Sole.
Il Pioneer 10 era un capolavoro di ingegneria spaziale che ha aperto la strada all'esplorazione del sistema solare. Non solo è stato progettato per resistere alle rigide condizioni dello spazio e proteggere i suoi strumenti scientifici, ma è stato anche dotato di un sistema di propulsione e orientamento sofisticato per garantire il suo corretto funzionamento.
La forma a prisma del corpo principale del Pioneer 10 era una scelta strategica per ottimizzare lo spazio interno e ridurre il peso complessivo del veicolo. Con una struttura alta 36 centimetri e una base esagonale di 76 centimetri, il Pioneer 10 poteva ospitare il propellente necessario per controllare l'orientamento della sonda e 8 degli 11 strumenti scientifici. Questi strumenti scientifici erano fondamentali per raccogliere dati e informazioni sullo spazio circostante.
Per proteggere l'equipaggiamento scientifico dai pericoli dei meteoriti, i pannelli a sandwich con honeycomb in alluminio erano utilizzati come una sorta di scudo. Questi pannelli erano strutturati in modo da assorbire l'energia di eventuali impatti meteoritici, garantendo la sicurezza degli strumenti scientifici all'interno.
Il controllo termico era un aspetto cruciale per il corretto funzionamento del Pioneer 10. Per mantenere una temperatura stabile e controllata all'interno del veicolo, coperture speciali fatte di materiali come BoPET e kapton erano utilizzate. Questi materiali erano in grado di riflettere o assorbire la luce solare, regolando così la temperatura interna del veicolo. Inoltre, i componenti elettrici all'interno del compartimento generavano una quantità significativa di calore, quindi erano presenti anche schermi mobili regolabili chiamati louvers per dissipare il calore in eccesso.
Il Pioneer 10 era dotato di un sistema di propulsione composto da 6 propulsori da 4,5 N, montati in 3 coppie. Questi propulsori permettevano di controllare l'orientamento del veicolo in diverse modalità . Una coppia di propulsori manteneva la sonda in rotazione attorno al proprio asse a una velocità costante di 4,8 giri al minuto. Un'altra coppia dirigeva il propulsore principale, che era essenziale per le manovre di spostamento
Hubble Space Telescope: Lanciato nel 1990, Hubble ha rivoluzionato l’astronomia con le sue immagini incredibilmente dettagliate dell’universo.
Chandra X-ray Observatory: Questo telescopio osserva raggi X da sorgenti ad alta energia nell’universo, come resti di supernova e buchi neri.
Spitzer Space Telescope: Lanciato nel 2003, Spitzer osserva l’universo nella luce infrarossa, che può rivelare oggetti nascosti nelle regioni polverose dello spazio.
Kepler Space Telescope: Kepler è stato progettato per cercare esopianeti, o pianeti al di fuori del nostro sistema solare.
James Webb Space Telescope: Previsto per il lancio nel 2021, il James Webb sarà il telescopio spaziale più potente mai costruito, con l’obiettivo di osservare le prime galassie formatesi nell’universo.
Fermi Gamma-ray Space Telescope: Fermi osserva l’universo nei raggi gamma, la forma di luce più energetica.
Planck Space Observatory: Planck è stato progettato per studiare la radiazione cosmica di fondo, la luce più antica dell’universo.
Herschel Space Observatory: Herschel ha osservato l’universo nella luce infrarossa e sub-millimetrica, rivelando dettagli nascosti delle regioni di formazione stellare.
Gaia Space Observatory: Gaia sta mappando le posizioni e le velocità di un miliardo di stelle nella nostra Galassia, la Via Lattea.
Swift Gamma-Ray Burst Mission: Swift è progettato per rilevare e studiare le esplosioni di raggi gamma, alcuni dei fenomeni più potenti dell’universo.
Hubble Space Telescope: Lanciato nel 1990, Hubble ha rivoluzionato l’astronomia con le sue immagini incredibilmente dettagliate dell’universo.
Chandra X-ray Observatory: Questo telescopio osserva raggi X da sorgenti ad alta energia nell’universo, come resti di supernova e buchi neri.
Spitzer Space Telescope: Lanciato nel 2003, Spitzer osserva l’universo nella luce infrarossa, che può rivelare oggetti nascosti nelle regioni polverose dello spazio.
Kepler Space Telescope: Kepler è stato progettato per cercare esopianeti, o pianeti al di fuori del nostro sistema solare.
James Webb Space Telescope: Previsto per il lancio nel 2021, il James Webb sarà il telescopio spaziale più potente mai costruito, con l’obiettivo di osservare le prime galassie formatesi nell’universo.
Fermi Gamma-ray Space Telescope: Fermi osserva l’universo nei raggi gamma, la forma di luce più energetica.
Planck Space Observatory: Planck è stato progettato per studiare la radiazione cosmica di fondo, la luce più antica dell’universo.
Herschel Space Observatory: Herschel ha osservato l’universo nella luce infrarossa e sub-millimetrica, rivelando dettagli nascosti delle regioni di formazione stellare.
Gaia Space Observatory: Gaia sta mappando le posizioni e le velocità di un miliardo di stelle nella nostra Galassia, la Via Lattea.
Swift Gamma-Ray Burst Mission: Swift è progettato per rilevare e studiare le esplosioni di raggi gamma, alcuni dei fenomeni più potenti dell’universo.
TESS: Questo telescopio spaziale della NASA, per l'esplorazione, un invito a scrutare oltre i confini conosciuti.
0 Commenti