la fotosintesi dl sole
CREDIT NASA/GSFC/Solora Dynamics Observatory
Il Solar Dynamics Observatory della NASA, noto come SDO, offre una visione dettagliata del Sole come mai prima d'ora. Lanciato il 11 febbraio 2010, il SDO cattura immagini ad altissima definizione del Sole in 13 diverse lunghezze d'onda della luce, utilizzando due strumenti di imaging: l'Atmospheric Imaging Assembly, o AIA, e l'Helioseismic and Magnetic Imager, o HMI.
Ogni lunghezza d'onda registrata dal SDO cattura principalmente la luce emessa da uno o due tipi di ioni, ma può includere anche lunghezze d'onda leggermente più lunghe o più corte prodotte da altri ioni. Ogni lunghezza d'onda è stata selezionata per evidenziare una specifica parte dell'atmosfera solare, dalla superficie del Sole fino alla corona solare. Per maggiori informazioni su quali ioni producono le diverse lunghezze d'onda visualizzate dal SDO, si possono consultare le descrizioni di ognuna sotto il grafico.
NASA
Ogni lunghezza d'onda osservata dal Solar Dynamics Observatory della NASA è stata scelta per enfatizzare un aspetto specifico della superficie o dell'atmosfera solare. Nell'immagine vengono mostrate le immagini acquisite sia dall'Advanced Imaging Assembly (AIA), che permette agli scienziati di osservare come il materiale solare si muove attorno all'atmosfera del Sole, sia dall'Heliosismic and Magnetic Imager (HMI), che si concentra sul movimento e sulle proprietà magnetiche della superficie solare. Sono disponibili ulteriori dettagli su ciascuna lunghezza d'onda e collegamenti alle immagini in tempo reale del SDO.
Vista a tre telescopi del sole
Parlando della morte del sole, dobbiamo considerare che questa non avverrà da un giorno all'altro, ma sarà il risultato di un graduale processo che si estenderà per miliardi di anni. Attualmente, il sole è alimentato dalla fusione nucleare dell'idrogeno all'interno del suo nucleo, che produce l'energia necessaria per garantire la sua luce e il suo calore.
Ma non preoccupatevi, ciò avverrà tra circa 5 miliardi di anni. Abbiamo ancora molto tempo davanti a noi per godere del calore e della luce del sole e per apprezzare la sua bellezza e importanza nella nostra vita quotidiana. Quindi, nonostante la sua morte inevitabile, possiamo ancora godere dei suoi benefici per un lungo periodo di tempo.
Immagina di trovarci nel vasto spazio cosmico, circondati da un'enorme varietà di oggetti celesti in movimento. Tra questi, ci sono gli asteroidi, piccoli corpi rocciosi che vagano silenziosamente nella cintura degli asteroidi, una regione misteriosa situata tra le orbite dei pianeti Marte e Giove.
Ogni asteroide, come una stella solitaria nel buio dell'universo, ha la sua velocità caratteristica. La loro velocità dipende dalla loro posizione nell'orbita. Quelli più vicini alla Terra, che possiamo quasi toccare con la punta delle nostre dita, viaggiano a velocità che sfiorano i 25-30 km/s. È come se sfrecciassero attraverso lo spazio a una velocità incredibile, come una freccia lanciata da un arco cosmico.
Ma non fermarti qui, perché gli asteroidi più lontani possono superare addirittura i 70 km/s! Sono come proiettili celesti che sfrecciano attraverso il vasto universo, lasciando dietro di sé una scia di mistero e meraviglia. La loro velocità è così spaventosa che potrebbe far tremare anche i più coraggiosi astronauti.
Ma cosa si nasconde dietro questi corpi celesti? Beh, non tutti gli asteroidi contengono i preziosi tesori che la nostra mente immagina. La loro composizione varia notevolmente e solo alcuni di essi sono stati scoperti con una concentrazione significativa di materiali preziosi come diamanti e oro. Quindi, non aspettarti di trovarli in ogni asteroide che incroci il tuo cammino cosmico.
Gli asteroidi, con le loro forme irregolari e la loro composizione unica, sono come i gioielli nascosti dell'universo. Sono piccoli frammenti di roccia che si sono formati miliardi di anni fa, quando il nostro sistema solare era ancora un cantiere in costruzione. Sono rimasti intrappolati nella cintura degli asteroidi, una sorta di deposito cosmico di reliquie del passato.
Ma da dove vengono questi misteriosi corpi celesti? Sono gli avanzi di un'epoca remota, quando il sistema solare era ancora giovane e caotico. Si pensa che siano frammenti di pianeti che non sono riusciti a formarsi completamente a causa delle forze gravitazionali dei giganti del sistema solare, come Giove
ve e Marte. Questi frammenti sono rimasti intrappolati nella
cintura degli asteroidi, dove continuano a vagare nello spazio come testimoni
silenziosi del passato.
STRUMENTI SDO
osservazioni dettagliate che ci aiuteranno a comprendere meglio le dinamiche
solari che influenzano la variabilità dell'ambiente terrestre. Questo set di
strumenti comprende: La misurazione dell'irradianza spettrale ultravioletta estrema del Sole ad alta
frequenza. La misurazione degli spostamenti Doppler causati dalle velocità di
oscillazione su tutta la superficie visibile del Sole. La misurazione ad alta risoluzione del campo magnetico longitudinale e
vettoriale su tutta la superficie visibile del Sole. La creazione di immagini ad alta frequenza della cromosfera e della corona
interna a diverse temperature. L'effettuazione di queste misurazioni su una parte significativa di un ciclo
solare per catturare le variazioni solari che possono verificarsi in diversi
periodi di tempo del ciclo solare
La cintura degli asteroidi è un luogo affascinante e misterioso, dove ogni asteroide ha la sua storia da raccontare. Sono oggetti che ci ricordano la bellezza e la grandezza dell'universo, ma anche la sua imprevedibilità e la sua forza. Sono i custodi di segreti che forse non scopriremo mai, ma che ci invitano a esplorare e ad ammirare l'infinita diversità che ci circonda.
Ogni asteroide ha la sua storia da raccontare, le sue origini che gli conferiscono un carattere unico. Alcuni di loro, in un curioso gioco del destino, sono stati abbracciati dall'acqua. Sì, hai capito bene, l'acqua, elemento vitale per la vita come la conosciamo. Questi asteroidi ricchi di acqua potrebbero un giorno rivelarsi fondamentali per l'esplorazione e la colonizzazione dello spazio, poiché potrebbero fornire risorse preziose a futuri abitanti di questo vasto universo.
Ma gli asteroidi non si lasciano sfuggire solo l'acqua come tesori. Alcuni di loro, in un atto di generosità cosmica, celano grandi quantità di metalli preziosi come l'oro. Sì, proprio l'oro che ha affascinato l'umanità per secoli con il suo splendore e il suo valore simbolico. Chi avrebbe mai immaginato che questi piccoli corpi celesti potessero custodire tali ricchezze?
Ma come sono nati questi asteroidi? La risposta ci riporta indietro nel tempo, a circa 4,6 miliardi di anni fa, quando il nostro sistema solare era ancora un cantiere in costruzione. Durante questa fase cruciale, le masse di gas e polvere solare si scontravano, si fondavano insieme, formando corpi sempre più grandi. Gli asteroidi, in qualche modo, rappresentano i mattoni primordiali di questa creazione celestiale.
Non solo, alcuni asteroidi potrebbero anche essere frammenti di pianeti che hanno subito collisioni traumatiche con altri corpi celesti. Immagina l'impatto di due giganti celesti che, in un balletto cosmico, si scontrano con una forza inimmaginabile. In queste collisioni epiche, i pianeti si disintegrano, lasciando dietro di sé frammenti che fluttuano nello spazio come testimoni muti di un passato glorioso.
E così, gli asteroidi continuano a vagare nello spazio, portando con sé ricchezze e segreti che potrebbero ancora svelare. Sono oggetti misteriosi che ci invitano a esplorare e scoprire l'universo che ci circonda. Che si tratti di risorse preziose o di indizi sulla formazione del nostro sistema solare, gli asteroidi rappresentano un'incredibile fonte di conoscenza e avventura.
E chissà, forse un giorno saremo in grado di raggiungere questi asteroidi e sfruttare le loro risorse per l'avanzamento dell'umanità nello spazio. Potremmo costruire basi spaziali, estrarre minerali preziosi e persino trovare le risposte alle domande che ci siamo posti da sempre sull'origine del nostro universo.
Ecco una lista di alcuni dei telescopi spaziali più noti:
Hubble Space Telescope: Lanciato nel 1990, Hubble ha rivoluzionato l’astronomia con le sue immagini incredibilmente dettagliate dell’universo.
Chandra X-ray Observatory: Questo telescopio osserva raggi X da sorgenti ad alta energia nell’universo, come resti di supernova e buchi neri.
Spitzer Space Telescope: Lanciato nel 2003, Spitzer osserva l’universo nella luce infrarossa, che può rivelare oggetti nascosti nelle regioni polverose dello spazio.
Kepler Space Telescope: Kepler è stato progettato per cercare esopianeti, o pianeti al di fuori del nostro sistema solare.
James Webb Space Telescope: Previsto per il lancio nel 2021, il James Webb sarà il telescopio spaziale più potente mai costruito, con l’obiettivo di osservare le prime galassie formatesi nell’universo.
Fermi Gamma-ray Space Telescope: Fermi osserva l’universo nei raggi gamma, la forma di luce più energetica.
Planck Space Observatory: Planck è stato progettato per studiare la radiazione cosmica di fondo, la luce più antica dell’universo.
Herschel Space Observatory: Herschel ha osservato l’universo nella luce infrarossa e sub-millimetrica, rivelando dettagli nascosti delle regioni di formazione stellare.
Gaia Space Observatory: Gaia sta mappando le posizioni e le velocità di un miliardo di stelle nella nostra Galassia, la Via Lattea.
Swift Gamma-Ray Burst Mission: Swift è progettato per rilevare e studiare le esplosioni di raggi gamma, alcuni dei fenomeni più potenti dell’universo.
TESS: Questo telescopio spaziale della NASA, per l'esplorazione, un invito a scrutare oltre i confini conosciuti.
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