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Nuove scoperte del telescopio spaziale Webb

il telescopio spaziale Webb si conferma ancora una volta come un potente strumento di scoperta.


Di Chris Gunn - http://www.nasa.gov/content/goddard/nasas-webb-sunshield-stacks-up-to-test/#.U9PIrfldXJZ, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=34213393


Con la sua capacità di catturare immagini ad altissima risoluzione nell'infrarosso, ha recentemente immortalato una serie di stelle in formazione, regalandoci uno sguardo senza precedenti sulle loro turbolente origini.


L'immagine ottenuta dal telescopio spaziale Webb è semplicemente sbalorditiva. Possiamo ammirare una moltitudine di giovani stelle che brillano intensamente, circondate da nubi di gas e polveri cosmiche. Ma cosa rende queste stelle così speciali?



Le giovani stelle sono il risultato di un'affascinante danza cosmica. All'interno di queste nubi di gas e polveri, le forze gravitazionali iniziano a condensare la materia, creando così delle "protostelle". Queste giovani stelle sono ancora in una fase di accrescimento, alimentandosi dei materiali circostanti.


Ma cosa rende così turbolente il processo di formazione stellare? Le giovani stelle sono soggette a una serie di fenomeni fisici che le rendono delle vere e proprie "fabbriche" di energia. Durante la loro formazione, infatti, le protostelle emettono grandi quantità di radiazione infrarossa, che viene assorbita e riflessa dalle nubi circostanti. Questo processo genera forti venti stellari e potenti getti di materia, che contribuiscono a plasmare l'ambiente circostante.


Il telescopio spaziale Webb è in grado di catturare queste immagini ad altissima risoluzione grazie alla sua tecnologia all'avanguardia. Grazie al suo grande specchio primario, composto da 18 segmenti riflettenti, e al suo sistema di ottica adattiva, il telescopio può osservare l'universo con una precisione senza precedenti.


Grazie a queste capacità straordinarie, il telescopio spaziale Webb

ci offre uno sguardo senza precedenti sulle turbolente origini delle stelle. Queste immagini ci permettono di studiare da vicino i meccanismi fisici che regolano la formazione stellare, e di approfondire la nostra comprensione dell'evoluzione dell'universo.


Il telescopio spaziale Webb rappresenta quindi un importante passo avanti nella nostra ricerca scientifica




Il telescopio spaziale James Webb della NASA ci ha regalato un'affascinante immagine di una coppia di stelle, conosciute come Herbig-Haro 46/47, in piena attività di formazione. Grazie alla luce del vicino infrarosso ad alta risoluzione, queste stelle ci appaiono come una macchia bianco-arancio al centro dei picchi di diffrazione rossi.

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Ma perché è così importante studiare Herbig-Haro 46/47? La risposta risiede nella sua giovane età, che risale solo a poche migliaia di anni. I sistemi stellari, infatti, richiedono milioni di anni per svilupparsi completamente. Osservando oggetti come questo, gli scienziati possono ottenere preziose informazioni sulla quantità di stelle di massa accumulate nel corso del tempo.


Ciò potrebbe potenzialmente aiutarli a modellare il processo di formazione del nostro Sole, che, come sappiamo, è una stella di piccola massa insieme al suo sistema planetario.





Crediti: Immagine: NASA, ESA, CSA. Elaborazione delle immagini: Joseph DePasquale (STScI)

Quest'immagine mozzafiato è stata possibile grazie alla collaborazione tra NASA, ESA e CSA. È stata poi elaborata da Joseph DePasquale (STScI), che ha reso ancora più affascinante e dettagliata questa straordinaria visione cosmica.


Guardando questa immagine, non possiamo fare a meno di meravigliarci di fronte alla bellezza e alla complessità del nostro universo. Ci fa riflettere sulla nostra posizione nello spazio e sulle infinite possibilità che ancora dobbiamo scoprire. L'incredibile telescopio spaziale James Webb della NASA ci ha regalato uno spettacolo cosmico senza precedenti, catturando le "buffonate" di una coppia di giovani stelle in formazione attiva, conosciute come Herbig-Haro 46/47. Queste due stelle promettenti, nel loro fervore di crescita, si manifestano nella luce del vicino infrarosso ad alta risoluzione.


Per individuarle, dobbiamo seguire i picchi di diffrazione, un'elegante danza di colori che ci conduce al loro centro. E lì, nelle profondità di una macchia bianco-arancio, le stelle risplendono, immerse in un denso disco di gas e polvere che costantemente le nutre e le fa guadagnare massa.


Sebbene il disco stesso non sia visibile, possiamo contemplarne l'ombra nelle due regioni coniche scure che avvolgono le stelle centrali. È come se il disco, con la sua presenza eterea, lasciasse una traccia tangibile, un'impronta indelebile nel cosmo.


Ma ciò che affascina davvero sono i dettagli più sorprendenti: i lobi a due lati che si aprono a ventaglio dalle stelle centrali, come fiamme arancioni che danzano nell'infinito. Questi lobi, veri e propri manifesti di energia e vitalità, rappresentano la manifestazione visiva delle stelle mentre ingoiano avidamente il materiale circostante e lo espellono ripetutamente nel corso di migliaia di anni.




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È un processo straordinario, un balletto cosmico che ci ricorda quanto sia effimera e allo stesso tempo potente la vita delle stelle. Siamo testimoni di una sinfonia celeste in cui la nascita e la morte si intrecciano in un'armonia senza tempo.


Grazie al telescopio spaziale James Webb, siamo in grado di scrutare queste meraviglie celesti con un livello di dettaglio mai raggiunto prima. Ciò che un tempo era solo un sogno è diventato realtà, e le "buffonate" delle giovani stelle Herbig-Haro 46/47 ci aprono le porte di un universo affascinante e misterioso.


Quando il materiale proveniente dalle espulsioni più recenti si scontra con materiale più vecchio, avviene un'affascinante metamorfosi che modifica la forma dei lobi. Questo processo è simile al gioco di una grande fontana che si accende e si spegne in modo rapido e casuale, creando onde nella piscina sottostante.


Alcuni getti inviano più materiale, mentre altri si lanciano a velocità più elevate. Ma perché succede tutto ciò? La risposta potrebbe essere correlata alla quantità di materiale che è caduto sulle stelle in un determinato momento.


Le espulsioni più recenti delle stelle si presentano come sottili filamenti di colore blu. Si dipanano appena sotto il picco di diffrazione orizzontale, che assume una vivace tonalità rossa a ore 2. Lungo il lato destro, queste espulsioni creano motivi ondulati più chiari, che sembrano danzare nello spazio. Questi disegni sono interrotti in alcuni punti e terminano in un notevole cerchio viola chiaro e irregolare, che si staglia nell'area arancione più spessa.


Di NASA Website - https://www.nasa.gov/mission_pages/webb/observatory/index.html, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=57033713

Sulla sinistra, più vicino alle stelle centrali, emergono anche linee arricciate di un blu più chiaro, ma a volte vengono oscurate dal vivido picco di diffrazione rosso.


Questa danza di colori e forme è un vero spettacolo per gli occhi. È come se le stelle stessero dipingendo un quadro cosmico, utilizzando le diverse tonalità e le strutture create dalle loro espulsioni. Il materiale più recente si scontra con quello più vecchio, creando un'interazione dinamica che dà vita a queste forme ondulate e intricate.


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È affascinante pensare che tutto ciò sia influenzato dalla quantità di materiale che cade sulle stelle. Forse quando una grande quantità di materia viene "sparata" verso una stella, si verifica una sorta di "reazione a catena" che porta a un maggiore flusso di materiale e a getti più veloci. Allo stesso modo, quando la quantità di materiale è minore, i getti possono essere più deboli o meno frequenti.


Tutti questi getti sono fondamentali per la formazione delle stelle stesse. Le espulsioni regolano la quantità di materia che le stelle raccolgono alla fine del processo. Immagina un sottile disco di gas e polvere che avvolge strettamente le stelle, alimentandole. Questo disco è di dimensioni ridotte, ma essenziale per la nascita delle stelle.


Ora, spostiamo lo sguardo verso la seconda caratteristica più importante: l'effervescente nuvola blu. Questa regione è composta da densa polvere e gas ed è conosciuta sia come nebulosa che come globulo di Bok, in termini più specifici.


 Quando osservata principalmente nella luce visibile, appare quasi completamente nera, con solo poche stelle che spuntano sullo sfondo. Tuttavia, grazie alla nitida immagine acquisita nel vicino infrarosso dal telescopio Webb, possiamo penetrare all'interno dei suoi strati vaporosi e scoprire molto di più di quanto ci aspettassimo.


Attraverso questa immagine, riusciamo a distinguere chiaramente l'Herbig-Haro 46/47, ma anche una vasta gamma di stelle e galassie che si trovano ben oltre la nebulosa stessa. I bordi della nebulosa appaiono come un dolce contorno arancione, che si estende come una L rovesciata verso destra e verso il basso. La presenza di questa nebulosa è di notevole importanza, poiché influisce sulla forma dei getti emessi dalle stelle centrali.


 Quando il materiale espulso colpisce la nebulosa nella parte inferiore sinistra, si crea una maggiore opportunità di interazione tra i getti e le molecole presenti all'interno della nebulosa stessa, facendo sì che entrambi si illuminino reciprocamente.



Tutto ciò crea uno spettacolo affascinante e suggestivo, in cui le forze della formazione stellare e l'interazione tra le nebulose e i getti si fondono, creando un'armonia cosmica. È proprio in queste dinamiche che si cela la bellezza e il mistero dell'universo, in cui tutto è collegato e interconnesso, in un costante processo di creazione e trasformazione.


Ci sono due altre aree che dovremmo esaminare attentamente per cogliere la completa asimmetria dei due lobi. Alziamo lo sguardo verso l'alto a destra e noteremo un materiale espulso, quasi spugnoso, che appare separato dal lobo più grande. Solo pochi fili di ciuffi semitrasparenti di questo materiale puntano verso il lobo più grande.


E se guardiamo ancora più attentamente, vedremo forme quasi trasparenti, simili a tentacoli, che fluttuano dietro di esso, come stelle filanti in un vento cosmico. È un'immagine affascinante, quasi surreale.


Ma non dimentichiamo di dare uno sguardo in basso a sinistra, al di là del pesante lobo principale, perché troveremo un arco. Entrambi sono composti da materiale che è stato spinto più lontano, forse da espulsioni precedenti.

Gli archi sembrano essere puntati in direzioni diverse, suggerendo che potrebbero aver avuto origine da diversi flussi di energia. È come se fossero sculture celesti, modellate da forze misteriose che agiscono su di esse.


Ma torniamo all'immagine nel suo complesso. Nonostante sembri che Webb abbia scattato Herbig-Haro 46/47 in modo obliquo, c'è una sottile ma interessante differenza di prospettiva. Uno dei lati è leggermente più vicino alla Terra, ma in modo contro intuitivo, è la metà destra più piccola.


Anche se il lato sinistro sembra più grande e luminoso, punta lontano da noi. È come se ci fosse una danza cosmica in atto, con la nostra posizione privilegiata per osservare solo una parte di essa.

spettacolo cosmico


Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=1606158


Quindi, concediamoci un'altra lunga occhiata a questa straordinaria immagine. Osserviamo attentamente le sfumature di luce e forma, lasciando che la nostra immaginazione si perda tra le stelle e i misteri dell'universo. Siamo solo spettatori di una vastità infinita, ma possiamo meravigliarci e interrogarci sulle meraviglie che ci vengono offerte.


Nel corso di milioni di anni, un meraviglioso spettacolo cosmico prende forma nel cuore delle stelle di Herbig-Haro 46/47. Queste esplosioni multicolori, che illuminano il cielo come fuochi d'artificio celesti, sono solo un passaggio temporaneo nel ciclo di vita di queste stelle.


Ma un giorno, queste giovani stelle avranno completato la loro formazione e si libereranno della scena, lasciando spazio per le stelle binarie ad essere i protagonisti principali su uno sfondo pieno di galassie lontane. Ciò che sembra un'opera d'arte astrale in continua evoluzione, un giorno diventerà una splendida sinfonia di stelle che danzano armoniosamente nel cosmo.


È qui che il James Webb Space Telescope entra in gioco, pronto a svelare ogni dettaglio di questo spettacolo celeste. Ci sono due ragioni principali per cui Webb può rivelare così tanti dettagli in Herbig-Haro 46/47. In primo luogo, l'oggetto è relativamente vicino alla Terra, a soli 1.470 anni luce di distanza nella costellazione della Vela. Questa vicinanza permette al telescopio di catturare immagini dettagliate e di alta qualità.


Ma c'è un altro fattore che contribuisce alla straordinaria capacità di Webb di svelare i segreti di Herbig-Haro 46/47. Le immagini catturate dal telescopio sono composte da diverse esposizioni, che si sovrappongono per creare un'immagine composta che mostra una profondità straordinaria. Questa tecnica permette a Webb di scrutare ogni angolo e dettaglio di questo spazio cosmico affascinante.


Il James Webb Space Telescope è il gioiello della scienza spaziale, l'osservatorio principale del mondo per esplorare i misteri dell'universo. Attraverso le sue indagini nel nostro sistema solare, Webb ci aiuta a comprendere meglio i mondi lontani che orbitano attorno ad altre stelle.


Ma non si ferma qui. Webb si avventura oltre, sondando le misteriose strutture e origini del nostro universo, aprendo la strada alla comprensione del nostro posto in questo vasto e meraviglioso cosmo.

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l'evoluzione delle galassie.


Questo incredibile progetto è un programma internazionale guidato dalla NASA, in collaborazione con l'ESA e l'Agenzia spaziale canadese. Il lancio del James Webb Space Telescope è stato programmato per il 31 ottobre 2021, portando con sé l'emozione e l'aspettativa di scoprire nuovi orizzonti nel campo dell'astronomia.


Con la sua potente tecnologia e la sua capacità di catturare immagini dettagliate, il telescopio ci permetterà di esplorare le profondità del cosmo come mai prima d'ora. Sarà in grado di rivelare i segreti delle stelle in formazione come Herbig-Haro 46/47 e di svelare i meccanismi che regolano la astronomia


Il futuro dell'astronomia è nelle mani del James Webb Space Telescope, pronta a rivelare nuove scoperte che ci aiuteranno a comprendere meglio l'universo in cui viviamo. Siamo solo all'inizio di questa avventura, e con ogni immagine catturata, ci avviciniamo sempre di più a svelare i segreti dell'universo e della nostra stessa esistenza.

Ecco una lista di alcuni dei telescopi spaziali più noti:


    1. Hubble Space Telescope: Lanciato nel 1990, Hubble ha rivoluzionato l’astronomia con le sue immagini incredibilmente dettagliate dell’universo.


    2. Chandra X-ray Observatory: Questo telescopio osserva raggi X da sorgenti ad alta energia nell’universo, come resti di supernova e buchi neri.


    3. Spitzer Space Telescope: Lanciato nel 2003, Spitzer osserva l’universo nella luce infrarossa, che può rivelare oggetti nascosti nelle regioni polverose dello spazio.


    4. Kepler Space Telescope: Kepler Ã¨ stato progettato per cercare esopianeti, o pianeti al di fuori del nostro sistema solare.


    5. James Webb Space Telescope: Previsto per il lancio nel 2021, il James Webb sarà il telescopio spaziale più potente mai costruito, con l’obiettivo di osservare le prime galassie formatesi nell’universo.


    6. Fermi Gamma-ray Space Telescope: Fermi osserva l’universo nei raggi gamma, la forma di luce più energetica.


    7. Planck Space Observatory: Planck è stato progettato per studiare la radiazione cosmica di fondo, la luce più antica dell’universo.


    8. Herschel Space Observatory: Herschel ha osservato l’universo nella luce infrarossa e sub-millimetrica, rivelando dettagli nascosti delle regioni di formazione stellare.


    9. Gaia Space Observatory: Gaia sta mappando le posizioni e le velocità di un miliardo di stelle nella nostra Galassia, la Via Lattea.


    10. Swift Gamma-Ray Burst Mission: Swift è progettato per rilevare e studiare le esplosioni di raggi gamma, alcuni dei fenomeni più potenti dell’universo.

TESS: Questo telescopio spaziale della NASA, per l'esplorazione, un invito a scrutare oltre i confini conosciuti.


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