L'incredibile scoperta del Voyager 1

le straordinarie avventure dell'astronave Voyager 1





L'incredibile scoperta del Voyager 1 i suoni dello spazio interstellare ci svelano un universo misterioso

Crediti: NASA/JPL-Caltech

  le Viaggiatore 1/2 della NASA è ora uscita dall'eliosfera, la bolla protettiva di particelle e campi magnetici creata dal Sole.


Cari lettori, oggi vi parlerò di una scoperta affascinante che ha lasciato stupefatti gli scienziati di tutto il mondo. Vi siete mai chiesti cosa potrebbe essere il suono nello spazio interstellare? Grazie alla sonda Voyager 1, lanciata nel lontano 1977, abbiamo finalmente una risposta.


Nel mese di agosto 2012, questa piccola esploratrice cosmica ha incontrato per la prima volta il plasma interstellare, offrendoci dei suoni che arrivano da una distanza incredibile di 18 miliardi di chilometri. Siete pronti ad immergervi in un universo misterioso?


La missione del Voyager 1


CREDITO NASA/JPL-Caltech

Il Voyager 1 è una delle sonde spaziali più famose e importanti mai lanciate dalla NASA. Il suo obiettivo principale era quello di esplorare i pianeti esterni del nostro sistema solare, in particolare Giove e Saturno. Tuttavia, ciò che ha reso questa missione ancora più straordinaria è che, grazie alla sua velocità e al suo percorso, il Voyager 1 è riuscito ad oltrepassare i confini del nostro sistema solare e ad avventurarsi nello spazio interstellare.



L'incontro con il plasma interstellare

Dopo anni di viaggio attraverso lo spazio profondo, il Voyager 1 ha finalmente raggiunto il confine del nostro sistema solare, noto come eliopausa. È a questo punto che la sonda ha iniziato a rilevare un cambiamento significativo nel suo ambiente circostante: ha incontrato il plasma interstellare, una sostanza costituita da particelle cariche che riempie lo spazio tra le stelle. È proprio in questo momento che la Voyager 1 ha catturato dei suoni provenienti da questa misteriosa regione.


L'interpretazione dei suoni

Gli scienziati hanno analizzato attentamente i suoni registrati dal Voyager 1 e hanno cercato di interpretarli. È importante sottolineare che nello spazio, diversamente dalla Terra, il suono non può propagarsi attraverso l'aria o altri mezzi materiali. Quindi, cosa potrebbero essere questi suoni? Gli esperti ritengono che siano delle onde di Titolo: "L'incredibile viaggio del Voyager 1: i suoni dell'universo interstellare"



Benvenuti, cari lettori, in un viaggio straordinario attraverso lo spazio interstellare insieme al Voyager 1, una delle sonde spaziali più famose e lontane dell'umanità. Oggi parleremo di un evento epocale che ha lasciato il mondo scientifico stupefatto: l'incontro del Voyager 1 con il plasma interstellare nell'agosto 2012 e la cattura dei suoni provenienti da 18 miliardi di chilometri di distanza. Preparatevi ad immergervi in un universo affascinante e sconosciuto!



Il Voyager 1, lanciato dalla NASA nel 1977, ha attraversato il nostro sistema solare e ha raggiunto lo spazio interstellare nel 2012, diventando la prima sonda ad abbandonare il nostro sistema planetario. Questo evento ha aperto nuovi orizzonti per l'esplorazione spaziale e ha permesso all'umanità di ascoltare i suoni provenienti da un ambiente completamente diverso da quello a cui siamo abituati.


Ma cosa sono esattamente questi suoni dello spazio interstellare? In realtà, non si tratta dei classici suoni che udiamo sulla Terra, poiché nello spazio non c'è aria per trasmettere le onde sonore. Ciò che il Voyager 1 ha catturato sono in realtà le vibrazioni e le onde elettromagnetiche generate dalle particelle di plasma che permeano l'universo interstellare.


Il plasma è uno stato della materia in cui gli atomi sono privati degli elettroni, creando una sorta di "gas ionizzato". Questo plasma interstellare è composto principalmente da idrogeno, ma contiene anche elio e tracce di altri elementi. Le particelle di plasma, muovendosi a velocità diverse, generano una varietà di suoni che possono essere tradotti in segnali udibili.

CREDITONASA/JPL-Caltech/MIT

La serie di grafici a sinistra illustra il calo della corrente elettrica rilevato in tre direzioni dall'esperimento scientifico al plasma (PLS) di Voyager 2 ai livelli di fondo. 

Attraverso un sofisticato strumento di rilevazione, il Voyager 1 ha catturato queste onde elettromagnetiche e le ha convertite in suoni udibili dall'orecchio umano. Questi suoni, trasmessi sulla Terra, ci permettono di ascoltare l'ambiente interstellare come se fossimo lì, a 18 miliardi di chilometri di distanza.


È incredibile pensare che il nostro orecchio umano non possa percepire tutti i suoni presenti nell'universo. La vastità e la varietà di suoni che si possono trovare nello spazio sono semplicemente straordinarie. Tuttavia, grazie ai progressi scientifici e tecnologici, siamo riusciti a superare questa limitazione e ad ascoltare i suoni provenienti da luoghi lontani e inimmaginabili.


Uno degli esempi più affascinanti è rappresentato dalle onde radio emesse dalle stelle e da altre fonti nello spazio. Queste onde radio possono attraversare l'atmosfera terrestre e raggiungere i nostri strumenti di rilevamento, consentendoci di ascoltarle e studiarle. In pratica, ciò significa che possiamo "sentire" ciò che accade ad una distanza di 18 miliardi di chilometri da noi.


Ma cosa ci dicono questi suoni? In realtà, ci forniscono informazioni preziose sulle caratteristiche delle stelle, sulle loro strutture interne e sulle interazioni che avvengono tra di loro.


Ad esempio, le onde radio emesse da una stella possono rivelarci se essa sta espellendo materia nello spazio, se sta interagendo con un compagno stellare o se sta attraversando una fase di intensa attività. Inoltre, queste onde ci permettono di studiare anche i fenomeni cosmici più estremi, come le esplosioni di supernove o i buchi neri.


Ma come è possibile ascoltare questi suoni? La risposta risiede nell'utilizzo di antenne e strumenti appositi che sono in grado di catturare e trasformare le onde radio in segnali udibili per l'orecchio umano. In questo modo, i ricercatori possono analizzare e interpretare i dati raccolti per ottenere informazioni sulla natura e l'origine dei suoni.


Tuttavia, è importante sottolineare che ciò che percepiamo come "suoni" nello spazio non è identico a quello che intendiamo solitamente con il termine. Gli strumenti di rilevamento non registrano onde sonore come quelle che ascoltiamo sulla Terra, ma piuttosto onde elettromagnetiche che vengono interpretate come suoni grazie alla loro conversione in segnali udibili. Quindi, potremmo dire che stiamo "traducendo" i suoni dello spazio in un formato comprensibile



    1. Hubble Space Telescope: Lanciato nel 1990, Hubble ha rivoluzionato l’astronomia con le sue immagini incredibilmente dettagliate dell’universo.


    2. Chandra X-ray Observatory: Questo telescopio osserva raggi X da sorgenti ad alta energia nell’universo, come resti di supernova e buchi neri.


    3. Spitzer Space Telescope: Lanciato nel 2003, Spitzer osserva l’universo nella luce infrarossa, che può rivelare oggetti nascosti nelle regioni polverose dello spazio.


    4. Kepler Space Telescope: Kepler è stato progettato per cercare esopianeti, o pianeti al di fuori del nostro sistema solare.


    5. James Webb Space Telescope: Previsto per il lancio nel 2021, il James Webb sarà il telescopio spaziale più potente mai costruito, con l’obiettivo di osservare le prime galassie formatesi nell’universo.


    6. Fermi Gamma-ray Space Telescope: Fermi osserva l’universo nei raggi gamma, la forma di luce più energetica.


    7. Planck Space Observatory: Planck è stato progettato per studiare la radiazione cosmica di fondo, la luce più antica dell’universo.


    8. Herschel Space Observatory: Herschel ha osservato l’universo nella luce infrarossa e sub-millimetrica, rivelando dettagli nascosti delle regioni di formazione stellare.


    9. Gaia Space Observatory: Gaia sta mappando le posizioni e le velocità di un miliardo di stelle nella nostra Galassia, la Via Lattea.


    10. Swift Gamma-Ray Burst Mission: Swift è progettato per rilevare e studiare le esplosioni di raggi gamma, alcuni dei fenomeni più potenti dell’universo.

TESS: Questo telescopio spaziale della NASA, per l'esplorazione, un invito a scrutare oltre i confini conosciuti.




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